Antonio Baldassarre

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Antonio Baldassarre

Presidente della Corte costituzionale
Durata mandato26 febbraio 1995 –
8 settembre 1995
PredecessoreFrancesco Paolo Casavola
SuccessoreVincenzo Caianiello

Presidente della RAI
Durata mandato5 marzo 2002 –
26 febbraio 2003
PredecessoreRoberto Zaccaria
SuccessorePaolo Mieli

Dati generali
Partito politicoIndipendente
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"

Antonio Baldassarre (Foligno, 18 dicembre 1940) è un costituzionalista italiano, presidente emerito della Corte Costituzionale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attività accademica[modifica | modifica wikitesto]

Diplomatosi al Liceo Classico "G.C. Tacito" di Terni, nel 1963 si laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Roma. Cattedratico a 29 anni, ha insegnato Diritto Costituzionale presso le Università di Camerino e Perugia. Baldassarre è stato professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (Luiss) di Roma, di cui è stato anche vicepreside. È inoltre docente di Institutiones iuris civilis publici presso la Pontificia Università Lateranense. È membro dell'Albo d'Onore dell'Istituto Unificato Nazionale per le Tecnologie applicate alle Scienze Sociali di Mantova.

Giudice costituzionale (1986-95)[modifica | modifica wikitesto]

L'8 agosto 1986 viene nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga (giura l'8 settembre 1986).[1] Il 23 febbraio 1995 è eletto a presidente della Corte Costituzionale. A 45 anni è uno dei più giovani giudici ad aver mai ricoperto tali funzioni. Cessa dalla carica di Presidente l'8 settembre 1995.[1] Nei nove anni alla Corte Costituzionale ha redatto quasi 400 sentenze.

Successivi incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni successivi è stato presidente del Giurì di autodisciplina pubblicitaria (1996), presidente della filiale italiana della banca inglese Greenwich National Westminster (1998), presidente del Comitato di autocontrollo della Borsa di Milano, presidente della SISAL (1999-2003) e presidente del Consiglio di amministrazione della RAI (2002), nominato durante il Governo Berlusconi II.[2]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni ottanta Baldassarre ricoprì, per pochi mesi, l'incarico di consigliere comunale del Partito Comunista Italiano al Comune di Terni[3].

Alle elezioni amministrative del 2009, si è poi candidato come Sindaco della stessa città[3]. Appoggiato dalle liste civiche Rinnoviamo insieme Terni, Baldassarre Sindaco e dal Popolo della Libertà, ha ottenuto il 37,13% delle preferenze al primo turno[4]. Al successivo ballottaggio del 21 e 22 giugno 2009 ha poi ricevuto il 46,99% dei voti contro il 53,01% ottenuto dall'avversario Leopoldo Di Girolamo (centrosinistra)[4]. Baldassarre è stato quindi eletto consigliere comunale ed ha ricoperto anche gli incarichi di componente della commissione consiliare permanente Garanzia e Controllo del Comune di Terni e presidente del gruppo consiliare Baldassarre Sindaco.

Caso Alitalia e sanzioni disciplinari (2007)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 è stato advisor legale di un gruppo di imprese in corsa per l'acquisto di Alitalia.[5]. La Consob gli ha irrogato una sanzione di 400.000 €, con la perdita per 4 mesi dei requisiti di onorabilità, per i seguenti motivi, citati nel provvedimento disciplinare:[6][7]

«egli ha diffuso, nel periodo agosto-dicembre 2007 - attraverso reiterate dichiarazioni dal medesimo rilasciate e pubblicate dalla stampa - informazioni false e comunque idonee a fornire indicazioni false e fuorvianti in merito alle azioni Alitalia, che hanno accreditato la sussistenza di una "cordata" di imprenditori italiani e stranieri dotati delle risorse finanziarie e tecniche necessarie a rilevare la quota del capitale di Alitalia posta in vendita dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, laddove, invece, nessuno dei soggetti di volta in volta partecipanti alla Cordata ha mai assunto in concreto l'impegno a mettere a disposizione le risorse necessarie a sostenere l'iniziativa»

«la credibilità di tali informazioni e la loro conseguente fuorvianza è risultata amplificata in ragione delle prestigiose cariche, istituzionali e non, ricoperte in passato dal Prof. Baldassarre e del ruolo concretamente svolto nel caso di specie, non soltanto di advisor legale della Cordata, ma anche di coordinatore e, in taluni casi, di promotore della stessa»

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Per la vicenda Alitalia, il 25 novembre 2010 la procura di Roma ha chiesto il processo per il reato di aggiotaggio[8][9]; secondo l'accusa Baldassarre presentò un'offerta di acquisto con finte garanzie di disponibilità economiche, in quanto due documenti che dimostravano la disponibilità di un fondo di 500 000 euro erano falsi[8][9]. Nel 2013 è stato condannato dal Tribunale di Roma a 2 anni di reclusione e alla sanzione di 300.000 euro[10]. Nel luglio 2016 è stato assolto in appello perché il fatto non sussiste[11] Nel 2018 la Corte di Cassazione ha ordinato un nuovo processo di appello, che si è concluso il 27 maggio 2021 con la condanna a 3 anni di reclusione[12].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • In materia di limiti del diritto di cronaca, Torino: Unione tipografico-editrice torinese, 1972
  • Critica dello stato sociale(a cura di A. Baldassarre e A. A. Cervati), Roma-Bari, Laterza, 1982
  • Gli uomini del Quirinale. Da De Nicola a Pertini (insieme a Carlo Mezzanotte), Roma-Bari, Laterza, 1985
  • I limiti della democrazia (a cura di A. Baldassarre), Roma-Bari, Laterza, 1985
  • Introduzione alla Costituzione (insieme a Carlo Mezzanotte), Roma-Bari, Laterza, 1986
  • Diritti della persona e valori costituzionali, Giappichelli, 1997, ISBN 88-348-7050-6
  • Una Costituzione da rifare. Il progetto della Bicamerale sotto la lente di un costituzionalista, Giappichelli, 1998, ISBN 88-348-8008-0

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giudici costituzionali dal 1956, su cortecostituzionale.it, Corte costituzionale. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2012).
  2. ^ ||| RAI ||| Bilancio 2002 |||, su bilancio2002.rai.it. URL consultato il 23 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2007).
  3. ^ a b TERNI: È UFFICIALE, IL PROF. ANTONIO BALDASSARRE SI CANDIDA A SINDACO - Tutt'oggi, in Tutt'oggi, 29 gennaio 2009. URL consultato il 25 gennaio 2018.
  4. ^ a b Speciale elezioni 2009 - Elezioni Amministrative 6-7 giugno 2009 - Comunali - Terni, su repubblica.it. URL consultato il 25 gennaio 2018.
  5. ^ Alitalia svela i soci di Baldassarre - Il Sole 24 ORE
  6. ^ CONSOB Archiviato il 9 novembre 2012 in Internet Archive. Delibera n. 17538, applicazione di sanzioni amministrative nei confronti del Prof. Antonio Baldassarre, ai sensi degli articoli 187-ter e 187-septies del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58
  7. ^ Corriere della Sera, 29 ottobre 2010
  8. ^ a b Vendita Alitalia, chiesto rinvio a giudizio per Baldassarre: «Diede false garanzie», in Corriere della Sera, 25 novembre 2010. URL consultato il 25 novembre 2010.
  9. ^ a b Caso Alitalia, per Baldassarre chiesto rinvio a giudizio per aggiotaggio, in la Repubblica, 25 novembre 2010. URL consultato il 25 novembre 2010.
  10. ^ https://www.repubblica.it/economia/2013/12/12/news/alitalia_per_le_false_cordate_italiane_condanna_di_2_anni_a_baldassarre_e_valori-73427076/ - La Repubblica
  11. ^ Alitalia: assolti in appello Baldassarre e Valori, su affaritaliani.it, 13 luglio 2016.
  12. ^ italia, appello bis: 3 anni a Baldassarre, assolto Elia Valori - ADN Kronos
  13. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato l'8 febbraio 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente della Rai Successore
Roberto Zaccaria 5 marzo 2002 - 26 febbraio 2003 Paolo Mieli
Nominato dai presidenti delle Camere ma mai entrato in funzione
Predecessore Presidente della Corte costituzionale Successore
26 febbraio 1995 - 8 settembre 1995 Vincenzo Caianiello
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